L’idea di Riverberi nasce nel 2008 a Skopje in Macedonia quando, con il progetto “The Skopje Connection”, Luca Aquino incontra Enrico Blumer, Dzjan Emin e Georgi Sareski. Tre giorni trascorsi in una sala d’incisione, una demo di suoni elettronici modulati da distorsori e loop e, infine, una gost-track da registrare dal vivo in un luogo insolito, un antico bagno turco del XV secolo dal riverbero comodo, ascetico, ipnotico. Sulla carta è questo il programma per la realizzazione del disco finché, a un certo punto, accade qualcosa: i musicisti, catturati dai suoni naturali dell’hammam, decidono di registrare di getto l’intero album, seguendo unicamente la musica e mettendo da parte la demo prodotta in studio nei giorni precedenti. In un sol colpo, le sonorità di un’architettura secolare smantellano quelle moderne delle sale d’incisione. L’indagine dei suoni naturali si radica dunque nella ricerca di Aquino che, rientrato in Italia, progetta e definisce, con l’aiuto dello studio commerciale di famiglia, il festival Riverberi. Punto nodale della manifestazione si rivela l’esplorazione delle differenti sonorità acustiche e delle possibilità che esse hanno di amplificarsi e di espandersi negli spazi dell’architettura. Per traslato, Riverberi diffonde inoltre l’idea di una musica che si moltiplica e si propaga oltre i vincoli e le barriere tra i differenti generi e i linguaggi espressivi.
In altre parole, come le onde acustiche si estendono e si modificano in base agli impatti con gli elementi architettonici, così la musica raggiunge nuovi territori, spazia, cambia forma e cresce in base agli incontri che avvengono lungo il tragitto. In quest’ottica, i luoghi assumono grande rilevanza: chiostri, cortili, corti private, atri di antichi palazzi non campeggiano unicamente come affascinanti cornici dei concerti, ma costituiscono parti fondanti dei progetti musicali poiché, al di là della presenza visiva, rappresentano i termini basilari di un’ indagine uditiva dello spazio. Le note si intersecano così al genius loci, prendono forma e direzione in base alle architetture e, quindi, alla Storia e alle storie che i posti sono in grado di raccontare. E se lo spazio condensa suggestioni e attese, il tempo rimane, ovviamente, quintessenza del mestiere dei musicisti.
Direzione Artistica
Luca Aquino
www.lucaaquino.com
Curatrice sezione RVB luce
Isabella Pedicini
Contatti
festivalriverberi@gmail.com